Gioielli che sono legati indissolubilmente ad un abito o ad una collezione, pezzi unici, bigiotteria che imita i bijou preziosi o gioielli di produzione industriale che seguono i trend del momento: quale è il rapporto tra gli abiti e i gioielli? Ce lo spiega in modo esaustivo il libro “Il Gioiello nel Sistema Moda” edito da Skira e curato da Bianca Cappello, super esperta del settore.
Quante volte al mattino indossiamo una collana, un paio di orecchini, un spilla per dare luce al nostro volto o rendere speciale il nostro abbigliamento? Come abbiniamo i nostri gioielli agli abiti? Seguiamo la moda o preferiamo pezzi iconici? Cerchiamo continuità tra il corpo, il gioiello e l’abito o frattura? Cosa raccontano di noi i nostri bijou? Sono tante le riflessioni che ho fatto durante la lettura di questo libro. La prima riguarda il senso dei gioielli, che viene chiarito in uno dei capitoli interni del testo, e che mi trova d’accordissimo:
“Se il gioiello serve… a definire l’identità di chi lo indossa, risulta molto discutibile il tentativo di relegarlo nella sfera del superfluo”
Almeno per me, è proprio così: il gioiello serve a chiudere un outfit, aggiungendo carattere ulteriore all’abito che ho scelto ma anche a rendere più leggero e sognante un abbigliamento magari molto rock. E anche a raccontare qualcosa di me, della mia identità: quando indosso un anello al mignolo, bijou tipicamente maschile, per esempio, voglio si legga la mia forza e indipendenza. A te capita mai?
Il rapporto abiti-gioielli
Se mi dovessero chiedere quale è gioiello perfetto per il tubino nero, risponderei sicuramente la collana di perle. La risposta sembra banale e scontata ma in realtà, nasconde un mondo e affonda le sue radici nel passato, come ci racconta un intero capitolo de “Il Gioiello nel Sistema Moda”. Una delle prime stiliste a progettare insieme abiti e bijou fu Cocò Chanel. I suoi tubini neri venivano disegnati e presentati con i sempre presenti fili di perle che potevano mutare forma o colore a seconda delle collezioni ma che c’erano sempre.
Per Chanel, questi accessori erano parte integrante dei suoi outfit, indipendentemente dal fatto che fossero bijou preziosi o meno. Anzi, nel caso di Chanel, erano proprio gioielli falsi, dato che le famose perle di Cocò sono di imitazione e mescolate a pietre semipreziose e paste di vetro colorate, per la maggior parte.
Venendo quasi ai nostri giorni e all’Italia, Bianca Capello nel libro spiega come anche i nostri grandi stilisti abbiano creato gioielli perfettamente in linea con le loro collezioni: è il caso di Armani, Moschino o Coveri con i bijou realizzati da Sharra Pagano o quelli disegnati da Krizia e Ferrè per esaltare ulteriormente il carattere delle loro opere.


Questi gioielli creati appositamente per una collezione hanno un nome preciso. “Il Gioiello nel Sistema Moda” offre una distinzione molto interessante, sicuramente da conoscere se sei appassionata di gioielli e bigiotteria:
Bijoux de couture: sono i gioielli creati specificatamente dalla collaborazione tra lo stilista il bigiottiere per arricchire la linea visiva di un determinato abito o collezione. Le famose collane di perle di Chanel ne sono un esempio.
Fashion jewellery o bijou moda: sono gioielli o bigiotteria derivati dai bijou de couture ma più semplici e adattati per una commercializzazione più ampia.
costume jewellery, bijou fantasia: sono ornamenti che seguono i trend della moda ma non sono direttamente collegati ad una collezione specifica di uno stilista.
Il testo contiene altri contributi molto interessanti: in totale sono otto, scritti da studiosi del gioiello e illustrati da numerose fotografie e disegni. Pagine che ci portano nel mondo complesso del bijou e nelle sue relazioni tra moda, industria, arte ma anche antropologia e psicologia. Il tutto corredato da schede biografiche molto accurate. Un libro che sicuramente consiglio a tutte le appassionate non solo per i testi contenuti ma anche per il ricco repertorio di immagini!

Tu come scegli e indossi i tuoi gioielli?