Devi uscire per andare al lavoro, per un’occasione speciale, per una cena con gli amici, apri il guardaroba e, di fronte a tutti quei vestiti, sei presa da un senso di sbandamento… Come creare un outfit con quello che hai già nell’armadio? Nel mio post, ti racconto i miei due approcci: quello razionale e quello emozionale.
Questa è un’altra delle domande che molte di voi mi rivolgono in privato o con cui arrivano sul mio blog… quindi ho deciso di scrivere un post dedicato a questa tematica:-)!
Essenzialmente io uso due approcci: quello razionale e quello emozionale.
1. Come creare un outfit con quello che hai nell’armadio: approccio razionale
Si parte verificando bene l’occasione per cui ti stai vestendo.
Quindi chiediti “per cosa mi serve questo outfit?”. Lo stai creando per l’ufficio, una riunione importante, una passeggiata, una festa di compleanno? Sono tutte occasioni che richiedono outfit differenti, chiaramente.
Importante in questo approccio è tenere l’armadio organizzato: i vestiti relativi alle tue differenti occasioni d’uso dovrebbero stare in posti separati del guardaroba.
L’organizzazione del guardaroba è infatti fondamentale per trovare rapidamente i tuoi vestiti e, soprattutto, per sfruttarne un numero superiore a quello che fai di solito.
Tutti i vestiti per il lavoro dovrebbero stare in una zona dell’armadio ben accessibile, quelli del tempo libero in un’altra parte dell’armadio e quelli della “festa” in un’altra zona ancora, anche che non hai sott’occhio tutti i giorni, basta che ti ricordi che ci sono e non ne vai a comprare di nuovi ;-).
Questo esempio è valido se hai una vita più o meno come la mia composta dal 70% da lavoro + 20% tempo libero e 10% occasioni speciali.
In sintesi, i vestiti per la tua occasione più frequente devono essere a portata di mano e separati da quelli per le occasioni meno consuete.
Quindi l’approccio razionale prevede che tu attinga alla porzione di guardaroba relativa alla tua situazione e stop.
Seconda cosa da chiederti in questo approccio è: come ti senti/come stai?
Io non sempre sono dell’umore giusto per portare i tacchi e il tipo di calzatura può influenzare pesantemente la mia giornata.
La scarpa è quindi sempre la prima cosa da cui parto per creare un outfit, perché dalla scarpa dipendono l’orlo dei pantaloni, la lunghezza della gonna che indosserò, se avrò un look combat perché ho scelto di indossare uno stivaletto biker un po’ aggressivo o se invece sarò più romantica perché ho scelto di mettere una scarpa Mary Jane color pastello.
Dalle scarpe dipendono poi le calze o la scelta di andare a gamba nuda, se la stagione lo permette.
In sintesi, questo approccio prevede che tu ti attenga alla tua occasione in modo abbastanza rigido, verificando bene come stai fisicamente.
2. Come creare un outfit con quello che hai nell’armadio: l’approccio emozionale
L’approccio emozionale è invece legato ad un’ispirazione del momento che vuoi portare nel tuo outfit del giorno, con le dovute precauzioni chiaramente ;-).
Esempio: io adoro il look di Maria Schneider in “Ultimo tango a Parigi”, quello delle prime scene del film quando lei passeggia e incontra Marlon Brando… Come fare a portare questo look nella vita di tutti i giorni di una quarantenne?
Ho semplicemente indossato un cappello simile a quello della protagonista del film – ma senza fiori – sopra al mio cappotto… Se voglio esagerare, sostituisco al cappotto dell’ufficio, un capospalla simile a quello di Maria, quindi con il bordo di eco pelliccia… Tanto poi me lo tolgo ma almeno nel tragitto casa-ufficio mi sento simile al film.
Oppure negli anni sono stata molto ispirata da una frase contenuta in un libro di Isabell Allende, “La casa degli spiriti” credo.
Descrivendo una ragazza, la scrittrice dice che era caratterizzata dalla “sonagliera profonda dei suoi bracciali”. Una frase affascinante che mi piace “portare” su di me indossando numerosi bracciali etnici in argento su un outfit basico e magari molto castigato, proprio per far sì che i bracciali abbiamo la parte da protagonisti.
Oppure, altra mia fonte di ispirazione sono i look pazzeschi di Anita Pallenberg, modella e attrice purtroppo scomparsa, una delle icone di stile degli anni Settanta, compagna di Keith Richards dei Rolling Stones.
Mi piace vestirmi di quell’allure, indossando capispalla molto sciancrati, sciarpine varie, jeans a zampa, zoccoli, fantasie animalier, abitini folk.
In questo approccio emozionale, ti stai vestendo per un’occasione MA a prevalere non è la funzione d’uso.
E’ la sensazione che ti ispira e che vuoi trasmettere all’esterno, un tuo stato d’animo particolare, un’ispirazione...
Chiaramente non tutti i vestiti del tuo guardaroba andranno bene per tutte le tue ispirazioni e soprattutto, saranno ordinatamente divisi in settori in base alle occasioni d’uso: in questo approccio si possono prendere i capi da differenti settori del guardaroba, stando attente però che ci sia un motivo conduttore tra questi che li leghi insieme.
Es. Per i look anni Settanta dovrò utilizzare tessuti e colori che richiamino l’epoca: esagerare con il nero, che è stato tipico degli anni Novanta, potrebbe togliere un po’ di senso al mio look per cui sarebbe da privilegiare una palette cromatica più in linea con l’epoca.
Il mio outfit anni Settanta
Chiaramente, amando molto la moda di quegli anni, come sai se mi leggi, il mio armadio è già tutto un po’coordinato su quello stile.
Questo qui sotto non è un outfit per un’occasione precisa ma per inseguire un po’ la moda di quel periodo.
A dettare il passo, la palette cromatica, ispirata ai colori che andavano di moda in quegli anni, caratterizzata da una presenza massiccia dei colori legati alla terra. E la musica, con la meravigliosa voce di Janis Joplin.
I pantaloni sono a zampetta e la maglia ha quel tocco hobo-chic. Tutto il look è di AnnaCristy Milano, un brand che amo moltissimo, rigorosamente Made In Italy.
La borsa è di Gucci, di seconda mano, presa su Vestiaire Collective.
Qui la mia recensione di Vestiaire Collective.
Il tessuto scamosciato con cui è realizzata la borsa, gli specchietti apposti sulla stessa, i colori contribuiscono a rafforzare l’allure anni Settanta.
Le francesine sono di uno sconosciuto brand marchigiano, le ho prese l’anno scorso a Lucca in occasione del concerto dei Rolling Stones. Ma si può che delle calzature così belle e di qualità non abbiamo brand?!
Che ne dici? Ti è stato utile questo post dedicato a come creare un outfit con quello che hai nell’armadio?