Se stai puntando sulla qualità stai sbagliando. Cosa vuol dire? Che se usi la parola “qualità” nei testi sui social e sul web… in realtà non stai comunicando niente! Ecco un post con esercizio finale che ti aiuterà a migliorare la tua scrittura sui social e sul web (ma le indicazioni sono valide anche per gli altri formati).
Partiamo da questa parola.
Qualità.
Quante volte siamo abituati a sentire questa e altre parole simili (leader di settore/top di gamma) nelle pubblicità? Ormai sono parole abusate, trite e ritrite, non sono più in grado di attirare l’attenzione di chi legge.
Come ho più volte spiegato nei miei post sui social network, la vera battaglia che si combatte oggi è per catturare l’attenzione dei nostri potenziali clienti/lettori.
Siamo invasi da contenuti, notifiche, newsletter, gruppi WhatsApp e Telegram.
Non abbiamo più tempo neanche per le cose importanti, figuriamoci per leggere un post di uno sconosciuto che sta tentando di venderci qualcosa.
Per calamitare le persone è fondamentale farli fermare e fargli leggere tutto il nostro post.
Se mi trovo a leggere la parola “qualità”, io ormai skippo, cambio post, chiudo l’internet: anche perché cosa vendi, se non vendi “qualità” come requisito minimo?
La qualità è infatti un requisito base di quello che dobbiamo offrire al nostro cliente, non quel plus che gli fa fare il salto quantico e comprare.
Difficilmente avremo clienti soddisfatti se manca questo requisito base.
Quindi evitiamo di dirlo/scriverlo. Ormai lo riteniamo un requisito necessario!
Ma quindi cosa raccontare?
Ci sono mille altre cose da raccontare per migliorare il tuo storytelling.
Per approfondire, ti linko anche un articolo dell’Harvard Business Review relativo alla Piramide di Bain, che identifica i 30 elementi del valore per il consumatore.
La qualità, che deve esserci e sta alla base, è solo uno dei 30 elementi che possiamo utilizzare per raccontare il nostro prodotto. Sta nella Sfera “funzionale” della Piramide, quella che è più in basso di tutti.
Sopra questa base, ci sono altri 3 comparti su cui puntare:
- la sfera emozionale,
- la sfera motivazionale
- la sfera sociale
Parlare di qualità è, quindi, importante, ma non è l’unico elemento su cui puntare.
Nella Piramide di Bain, ci sono altre 29 “valori” da raccontare, che ovviamente devono corrispondere a caratteristiche reali del prodotto/servizio che vendi.
Conclusioni e compiti
Poiché è molto difficile uscire dal loop della parola “qualità”, qui sotto ti propongo un esercizio facile-facile.
L’esercizio che ti propongo di fare è l’esercizio che io chiamo “del 5”.
Prova a sostituire la parola qualità con 5 altre caratteristiche del tuo prodotto/servizio. Es. Vendo scarpe di qualità potrebbe diventare: Vendo scarpe:
- Interamente realizzate in Italia in laboratori specializzati
- Sono interamente cucite e non incollate
- Il pellame è in pieno fiore, molto flessibile e resistente
- La tinta è vegetale
- L’intero processo di lavorazione è ecosostenibile
Cosa vuol dire, quindi, in concreto “qualità” per il tuo settore?
Prova a “spacchettare” questa parola in caratteristiche reali, tangibili e di interesse per il tuo consumatore tipo.
Qui ecco anche la versione video di questo contenuto